Beyond Wishful Thinking

Dal 12 al 18 giugno 2023 Villa Romana ha ospitato a un workshop di pedagogia radicale della durata di una settimana, dedicato all'apprendimento e alla pratica di modelli di commoning e “communing” che mirano a essere ecologicamente sostenibili e socialmente giusti. Su invito di Elena Agudio e Paz Guevara, e del borsista di Villa Romana Samuel Baah Kortey, il workshop ha riunito gli studenti del Master in Strategie Spaziali della Weißensee Kunsthochschule di Berlino e gli studenti del Kumasi College of Art (K.N.U.S.T.) in Ghana, mettendo in relazione le pratiche di due scuole d'arte.

Da un lato, il Kumasi College of Art K.N.U.S.T. si è affermato come un “Emancipatory Art Teaching Project”, che ha portato a una serie di collettivi di artistə e mostre multigenerazionali capaci di privilegiare un approccio dinamico e democratico, creando una rete di progetti e di collettivi d'artista in tutto il Ghana con l'obiettivo di sviluppare una scena artistica locale post-occidentale sostenibile, critica e tenace. Dall'altro lato, il programma di Master in Strategie Spaziali della Weißensee Kunsthochschule di Berlino affronta la necessità di riconsiderare i concetti di “spazio” e “pubblicità” in un mondo che si sta trasformando drasticamente sotto gli effetti della globalizzazione, e di espandere la portata delle pratiche artistiche nel contesto sociale.

A Villa Romana entrambe le comunità studentesche, con le loro rispettive pratiche sperimentali che ripensano e re-immaginano l'operare collettivo e lo spazio, sono state accolte per incontrarsi in un workshop concepito come uno spazio comune. Attingendo alla ricerca e alla pratica scientifica, il workshop ha esaminato strategie spaziali per concepire, progettare e attuare alternative agli attuali sistemi e strutture di sovraconsumo, per disimparare lo sfruttamento ed esercitare una maggiore responsabilità nei confronti della crisi ecologica e dell'urgente programma di giustizia climatica del nostro tempo. Il seminario ha affrontato le possibilità di creare comunità di apprendimento autonome, supportando quelle pedagogie radicali che potrebbero permetterci di navigare meglio il presente e di uscire dalle rovine capitalistiche del nostro tempo:  esercizi basati sulle “pratiche di sognare insieme, di mettere in atto terapie politiche, di raccontare storie, di esibire una "tenderness" radicale, di tentare di costruire un linguaggio gender-queer, di praticare la solidarietà intersezionale, di condividere il nostro cibo e le nostre storie, di auto-costruire spazi sociali e di analizzare il ruolo cancellato delle donne e di altri soggetti emarginati nel movimento sociale”, come affermano Manish Jain e Alessandra Pomarico in Pedagogy, otherwise.

Pertanto il workshop si proponeva di lavorare Beyond Wishful Thinking, studiando forme concrete e strategie spaziali di vita comunitaria, di comunità intenzionali e di collettività sostenibile, come gli “ squat, gli orti e le cucine comunitarie, il co-housing e le ‘varie forme di baratto, di aiuto reciproco [e] di forme alternative di assistenza sanitaria’. Allo stesso tempo, il workshop Beyond Wishful Thinking è stato un'esperienza concreta di coabitazione, una pedagogia radicale affiliata alla teoria/pratica della politica radicale (femminista). È stato concepito come un corso co-abitato, con operatori, insegnanti e studenti che hanno messo in atto pratiche di convivenza sostenibile al di là di una teoria velleitaria. Da comunità intenzionali storiche come la Womyn's Land, le comuni interamente femminili che offrivano un rifugio sicuro a donne in fuga da maltrattatamenti e abusi, agli insediamenti artistici come l'Himmelhof o la comunità eterogenea di utopisti, vegetariani, naturisti, teosofi del Monte Verità, all'esperimento pedagogico comunitario come la Ciudad Abierta di Valparaiso, e cooperative auto-organizzate come quella di Somankidi Coura in Mali, fino ad alcuni dei più vivaci progetti artistici e comunitari radicali contemporanei come blaxTARLINES (Kumasi, Ghana), questo corso ha analizzato l'abitare comunitario come strategia civica alternativa per vivere politicamente altrimenti. Ha preso in considerazione esempi storici e geografici per analizzare il vivere collettivo, al di là dei modelli di famiglia nucleare, interrogandosi sia in modo molto concreto sia in termini filosofici ed esistenziali su come vivere insieme.


Nel contesto del workshop e della coabitazione, l'artista Ibrahim Mahama ha presentato la lecture dal titolo: L'effetto Quagrey e il dono precario.

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